La Festa di San Giovanni, o meglio detta, la notte di S. Giovanni Battista cade tra il 23 e il 24 giugno. Festa Cristiana, ma di origine pagana: si celebra il solstizio d’estate con tradizioni, diverse di paese in paese, tramandate fino ai giorni nostri.
Il fuoco era propiziatorio per i raccolti, si facevano previsioni sui raccolti e sull’andamento della stagione estiva, ma era anche elemento purificatore per tutti coloro che si trovavano attorno a esso. Il momento del falò era anche momento di ritrovo della comunità, con particolari riti “magici” per sugellare le amicizie e trovare l’amore.
Oltre al fuoco, l’elemento fondamentale è l’acqua (legata a San Giovanni Battista colui che battezzò Gesù): la rugiada al mattino è l’elemento che caratterizza molti riti propiziatori per giovani innamorati o che stanno cercando l’amore.
Anche le erbe selvatiche e i fiori di campo hanno un significato tutto magico ma soprattutto proprietà benefiche se raccolte proprio durante la notte più corta dell’anno.
Ad Alleghe si accendevano i fuochi sui monti in onore di San Giovanni, probabilmente la più antica tradizione Alleghese (grazie a Rita Guadagnini e Gian Luca Gaiardi per le informazioni ).
Fior de san Zuàne
m. bot. Alleghe: trifoglio bianco , ranuncolo dei prati e anche l’iperico.
Testo di Elisa Manfroi
Bibliografia
‘Fiori di San Zuane di Vito Pallabazzer, Lingua e cultura ladina, Istituto Bellunese di Ricerche Sociali e Culturali, Belluno, 1989)
G. B. Rossi, Vocabolario dei dialetti ladini e ladino-veneti dell’agordino, Istituto Bellunese di Ricerche Sociali e Culturali, Belluno, 1992
©Secco Gianluigi (Autore) – 2001 – tratto da “Mata” capitolo n°17
Archivio delle tradizioni orali del Veneto – http://www.venetrad.it/