L’ AVAMELIA è una Alta Via : il suo percorso Base segue l’itinerario tracciato da Amelia Edwards durante il suo viaggio pioneristico del 1872, ma utilizza sentieri d’alta quota per ricreare un’esperienza simile a quella dell’esploratrice. Il percorso, in toto, è lungo più di 400 km, con 30.000 metri di dislivello tra salite e discese.
È diviso in 30 tappe di un giorno l’una e ciascuna di esse termina e comincia presso un rifugio o un albergo. Le descrizioni relative al Percorso Base sono state scritte da Alan Boyle e basate sul percorso inaugurale dell’Alta Via Amelia aperto nel 2016.
LA GUIDA AVA Alta Via Amelia
La guida illustrata copiosamente contiene tutto ciò di cui hai bisogno: come arrivare, cosa prendere, dove dormire e mangiare.
Descrizioni dettagliate dei percorsi, mappe degli schizzi, grafici di elevazione e tempi di viaggio per tutte le fasi del Percorso Base, accessibili a qualsiasi escursionista in grado di camminare in modo adeguato.
Varianti che offrono alternative più impegnative, incluse sezioni di vie ferrate, su alcune fasi. Questi sono scritti da esperti locali e guide alpine che vivono nelle Dolomiti.
Ventitre codici QR attivano i video di YouTube su smartphone per ispirare i lettori con questo straordinario paesaggio, riconosciuto patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.
Vi preghiamo di registrarvi sul sito www.avamelia.com e vi invitiamo a unirvi a “Spiriti delle Dolomiti” condividendo i vostri pensieri e fotografie sul sito web, a beneficio di tutti, al completamento di ogni tappa.
Abbiamo scritto questa guida per fornire le informazioni essenziali a chiunque volesse intraprendere l’Alta Via Amelia per la prima volta.”
Alan e Susan
Alan e Susan Boyle, gli autori della guida, così ce ne parlano:
“L’evoluzione dei trasporti e dell’industria dell’accoglienza sulle Dolomiti ci ha reso impossibile cogliere il vero senso di quello che Amelia ha vissuto su queste montagne, anche se abbiamo seguito esattamente il suo stesso percorso. Per commemorare il suo viaggio e fornire un’esperienza il più vicina possibile a quella compiuta da Amelia, abbiamo tracciato una Alta Via che in effetti segue l’itinerario seguito dalla scrittrice ma a un’altitudine più elevata, su sentieri alti che attraversano le cime da lei descritte con tanta passione. Amelia ha viaggiato molto per diverse settimane: l’Alta Via Amelia è lunga più di 400 chilometri ed è caratterizzata da più di 30.000 metri di dislivello, tra salite e discese. Sfruttando la rete di sentieri tracciati, la Via Amelia tocca tutti i principali gruppi montuosi delle Dolomiti nella stessa sequenza in cui li visitò Amelia: Sorapiss, Antelao, Marmarole, Cadini, Tre Cime (Drei Zinnen), Cristallo, Tofane, Pale di San Martino, Marmolada, Civetta, Zoldano, Pelmo, Sella, Sassolungo (Langkofel), Alpe di Siusi (Seiser Alm) e Catinaccio (Rosengarten).
L’Alta Via Amelia è stata tracciata proprio per essere accessibile a quante più persone possibile, al fine di far ammirare in tutta la loro bellezza queste montagne, – elette dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità – specialmente a coloro che visitano la regione per la prima volta e vogliono vedere tutte le cime più maestose. In altre parole,se Amelia e Lucy fossero ancora vive, il Percorso Base sarebbe l’ideale per loro. Per gli alpinisti più esperti, invece, abbiamo aggiunto Varianti ed Estensioni che conducono a scalate adatte anche a chi, esperto e capace, cerca un brivido in più.
L’Alta Via Amelia si ispira alla romanziera inglese Amelia Edwards che visitò le Dolomiti nel 1872, quando i turisti raramente sfidavano quelle montagne maestose e valli isolate. Il suo libro, Untrodden Peaks and Unfrequented Valleys, ha fatto conoscere la sorprendente bellezza di questo paesaggio a molti viaggiatori stranieri.
Lo scritto di Amelia mostra come i suoi sentimenti siano stati rinfrancati dalla Natura – gli ‘spiriti montani’ delle Dolomiti. Ha anche scritto sulla gentilezza e l’umanità delle persone che ha incontrato: gli ‘spiriti umani’ delle Dolomiti. Le emozioni destate in noi dal percorrere l‘Alta Via Amelia ci confermano che gli Spiriti delle Dolomiti sono rimasti da allora invariati.”
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