Le ZEOLITI ovvero rocce che bollono

testi e fotografie A cura del Professor Alberto Bertini – Instagram 

L’ Agordino è un territorio ricco di minerali: molti di questi devono la loro esistenza ai fenomeni vulcanici che hanno interessato molte aree dolomitiche circa 240 -230 milioni di anni fa. Molte sono infatti le località dove si possono rinvenire minerali con una certa facilità: ricordiamo, solo per citarne alcune, la zona di Campo Boaro alla testa della Valle di Garés, la Forcella delle Cesurette che mette in contatto la valle di San Lucano con quella di Garés, la Valle Ombretta ai piedi della parete sud della Marmolada, il Monte Migógn e la catena del Padón nell’Alto Agordino.

Tra le numerose specie mineralogiche è interessante sapere che l’Agordino è famoso tra i collezionisti e gli studiosi per il ritrovamento di un gruppo associato alle rocce vulcanico, le zeoliti, ovvero le cosiddette “ Pietre che bollono”. Il nome zeolite deriva infatti dal greco e significa ribollire.

Questa particolarità è data dalla struttura del reticolo cristallino che presenta tra gli atomi di silicio ed alluminio (alluminosilicati), disposti al centro di una struttura tetraedrica (una sorta di piramide a quattro facce uguali) , dei canali la cui dimensione varia a seconda del numero dei tetraedri stessi. In questi canali si trova, oltre a potassio, il sodio ed il calcio , soprattutto acqua.

Quando il minerale viene portato ad elevate temperature, l’acqua viene allontanata. A circa 300° le zeoliti diventano anidre poiché perdono tutta l’acqua presente all’interno del reticolo cristallino e diventano “avidissime” di acqua. Questo fenomeno era stato osservato in passato quando ci si era accorti che gettando queste pietre nel fuoco, emettevano “schiuma” dal loro interno come se bollissero.

Sono minerali molto particolari proprio per la presenza di questi canali: sono usati in agricoltura, nell’industria, nell’edilizia soprattutto come filtri ed hanno una caratteristica curiosa (che ricorda un pò certi politici che cambiano partito facilmente): se una zeolite ricca di potassio viene messa in una soluzione ricca di sodio si trasforma cambiando composizione chimica!

Veri campioni di trasformismo! In Agordino si trovano zeoliti di vari tipi, tra cui la rossa Heulandite abbondante nelle lave della Val Ombretta lungo il sentiero che sale al Rifugio Falier, in Valle di Garés, Campo Boaro, Monte Migógn, ecc.

 

Heulandite - Proff. Alberto Bertini

Heulandite – Proff. Alberto Bertini

Altri minerali del gruppo delle zeoliti sono la Cabasite dalla caratteristica forma pseudocubica che si rinviene nelle rocce vulcaniche della Valle di Garés e Pettorina e l’Analcime di cui bei campioni sono stati trovati nel Monte Migógn nella zona di Laste, nel Padón e nella Valle di San Lucano.

Analcime - Proff. Alberto Bertini

Analcime – Proff. Alberto Bertini

Altri minerali come la rossa Mordenite o la bianco rosata Natrolite dalla caratteristica struttura “a ventaglio” si trovano sempre nella zona della Marmolada, Val Pettorina e Focobón.

Mordenite - Proff. Alberto Bertini

Mordenite – Proff. Alberto Bertini

In Agordino poi si ritrovano anche Stilbite e Mesolite (Val Pettorina), Gonnardite e Thomsonite rendendo così la nostra vallata un vero e proprio paradiso per chi voglia approfondire gli studi di questi minerali particolari o per chi semplicemente voglia arricchire la propria collezione mineralogica con campioni esteticamente molto belli, ricordando che, anche se ovviamente non si può parlare di aspetti positivi, molti blocchi rocciosi vulcanici sono scesi a valle dopo la tempesta di Vaia agevolando così la ricerca in posti più facilmente raggiungibili.