Tradizioni alpine del Solstizio d'estate, la notte di S. Giovanni

La Festa di San Giovanni, o meglio detta, la notte di S. Giovanni Battista cade tra il 23 e il 24 giugno. Festa Cristiana, ma di origine pagana: si celebra il solstizio d’estate con tradizioni, diverse di paese in paese, tramandate fino ai giorni nostri.

Il fuoco era propiziatorio per i raccolti, si facevano previsioni sui raccolti e sull’andamento della stagione estiva, ma era anche elemento purificatore per tutti coloro che si trovavano attorno a esso. Il momento del falò era anche momento di ritrovo della comunità, con particolari riti “magici” per  sugellare le amicizie e  trovare l’amore. Oltre al fuoco, l’elemento fondamentale è l’acqua (legata a San Giovanni Battista colui che battezzò Gesù): la rugiada al mattino è l’elemento che caratterizza molti riti propiziatori per giovani innamorati o che stanno cercando l’amore. Anche le erbe selvatiche e i fiori di campo hanno un significato tutto magico ma soprattutto proprietà benefiche se raccolte proprio durante la notte più corta dell’anno

Si racconta che a Rivamonte Agordino, la sera tra il 23 e 24 giugno, la notte di S. Giovanni, le ragazze da marito, posassero il loro grembiule sopra l’insalata dell’orto. Questo permetteva di “raccogliere” la rugiada: la mattina seguente indossavano il grembiule, e credevano che il primo ragazzo che avrebbero incontrato sulla loro strada, avrebbe avuto lo stesso nome del futuro marito.

Altra tradizione vuole che le ragazze raccogliessero i fiori di S. Giovanni ( l’iperico n.d.r) per metterli sotto al cuscino: il giorno seguente, il primo nome maschile ascoltato, sarebbe stato uguale al nome del futuro marito.

Fiori di S. Giovanni, Iperico, tradizioni delle Dolomiti

Fiori di S. Giovanni, Iperico, tradizioni delle Dolomiti

Ultima tradizione di Rivamonte Agordino per la notte di S. Giovanni, era quella delle capriole ( Kapozole o kapotole) nei prati, sopra il fieno o l’erba, per propiziarsi il Santo e avere qualche certezza in più sul futuro.

 

Testo di Elisa Manfroi

 

Bibliografia

‘Fiori di San Zuane di Vito Pallabazzer, Lingua e cultura ladina, Istituto Bellunese di Ricerche Sociali e Culturali, Belluno, 1989)

G. B. Rossi, Vocabolario dei dialetti ladini e ladino-veneti dell’agordino, Istituto Bellunese di Ricerche Sociali e Culturali, Belluno, 1992

Archivio delle tradizioni orali del Veneto – http://www.venetrad.it/