Santoreggia - Agordino dove rinascono le Dolomiti

Questa ricetta è semplicissima, ma per me è importante perché profuma di ricordi. Mi fa tornare in mente mia nonna quando preparava questa frittata per noi nipotini.

La sedolìa, in italiano santoreggia, è una pianta annuale, molto comune in luoghi sassosi e ghiaiosi.. In agordino era molto conosciuta e usata in cucina sia per frittate che per le frittelle ( o bagoi in dialetto di Taibon Agordino).

Esiste anche un modo di dire in dialetto agordino “te se na sedolìa” per indicare una persona gracile e delicata come la pianta di santoreggia.

Questa piantina era finita nel dimenticatoio, fino a poco tempo fa quando l’ho ritrovata ad una fiera alimentare e l’ho subito acquistata.

Ingredienti 

6 uova

una manciata di santoreggia o sedolìa

burro

sale

Procedimento

Sbattere le uova energicamente e aggiungere la santoreggia  a piacere ( non troppa perché il sapore è forte e deciso). Sciogliere il burro in una pentola antiaderente e aggiungere le uova sbattute: procedete cucinando una normale frittata.