Giuliano De Rocco è un pittore agordino, nato a Canale d’ Agordo nel 1934 dove risiede tuttora.
Inizia a dipingere che è ancora molto giovane, con il supporto della pittrice Fausta Luciani. Compie gli studi artistici a Venezia dal professor Galletti e collaborerà con importanti artisti quali Guido Cadorin, Tono Zancanaro e Armando Pizzinato.
Lo stile di De Rocco è assolutamente unico e nei suoi meravigliosi dipinti si ritrovano i colori e le atmosfere delle nostre vallate di montagna in cui i raggi del sole filtrando dai monti creano ombre lunghe e molto contrastate, con i toni caldi dei tramonti o delle albe. Le sue opere sono splendide, narrano di tempi passati in cui la vita dei paesi era semplice e dettata dai ritmi del giorno e della notte, delle stagioni e dei riti, con la Natura a essere sempre presente.
Dunio Piccolin scrive :
“Frequentando le viuzze storiche di Canale d’Agordo, magari nei periodo di poca affluenza, nei gelidi inverni, o nei colori crepuscolari dell’autunno o, al contrario, nella vivacità delle feste popolari come i carnevali, è facile immergersi nelle atmosfere delle opere pittoriche di Giuliano De Rocco e si riesce a rivederle e riviverle nelle sue creazioni artistiche.Giuliano dipinge i suoi luoghi e li trasforma : i suoi colori non sono quelli della realtà, lui l’ha reinventata e ne ha fatto poesia, la sua.
Ed ecco le case canaline che fanno da sfondo a “timidi” personaggi che colloquiano, oppure i vari falò o concerti che hanno come scenografia fantasiose montagne e agitate nubi che accompagnano i movimenti della festa o della musica.
Le opere di De Rocco hanno una sincerità quasi imbarazzante, è come se volessero metterti a nudo con il tuo stesso animo.
Così scrive Mario Rigoni Stern sul pittore: “Non sono un critico, né un letterato, né uno studioso: perché dunque proprio io dovrei presentare un pittore? Lo faccio solo perché questo pittore è un montanaro fedele in ogni sua fibra, perché è uno che dipinge come io vorrei scrivere, perché è uno che crede al suo lavoro e non vuole ingannare nessuno con giochetti da furbo…”.
Grazie caro Maestro Giuliano, che con il tuo modo di essere e le tue opere ci accompagni in luoghi che non sapremmo fossero esistiti senza la tua arte.
Dunio Piccolin