IL TURISMO VELOCE DEGLI ULTIMI DECENNI

Negli ultimi anni abbiamo assistito a dei grandi cambiamenti per quanto riguarda il turismo : in pochi decenni siamo passati dal viaggiare in aereo raramente ad a effettuare voli anche solo per passare un week end all’estero, spesso in maniera troppo fugace e senza neanche il tempo di poter apprezzare i luoghi visitati e tantomeno conoscere le persone del luogo.
Per quanto riguarda le nostre montagne abbiamo avuto dei buoni incrementi come flussi e presenze, ma a volte la pubblicità troppo concentrata su alcune zone, ad esempio il lago di Sorapis, ha creato situazioni di insostenibilità tali, con migliaia di turisti al giorno, da mettere a rischio la sopravvivenza di delicati ecosistemi. Ciò sta accadendo anche ad  altri famosi laghetti alpini e cime dolomitiche come lo splendido lago di Braies e le Tre Cime di Lavaredo.
Il Covid del 2019 ha improvvisamente modificato queste nostre abitudini di spostamenti massivi e veloci, obbligandoci a fermarci completamente per qualche mese e mettendo in seria crisi il comparto turistico durante la primavera, ma questa stasi ci sta anche dando modo e tempo per poter riflettere su come potremmo gestire la richiesta turistica nei nostri territori per gli anni a venire, cogliendo l’opportunità di accogliere un nuovo tipo di turismo, quello “sostenibile o lento”.

Cos’è il TURISMO LENTO, SOSTENIBILE e RESPONSABILE

Il “turismo sostenibile” è un tipo di turismo che pone attenzione al rapporto tra attività turistica e territorio, per tutelare la natura ma anche gli stessi abitanti delle comunità, in modo tale da preservare gli equilibri esistenti : un turismo che mira a soddisfare l’economia locale, incentivando i produttori e gli artigiani locali ma anche a salvaguardare l’integrità sociale e culturale, le tradizioni e i territori stessi.

I visitatori,  definibili non più turisti “mordi e fuggi” ma viaggiatori, visitano i luoghi con più consapevolezza, per scoprirli con tempi lenti e avendo modo di conoscere le tradizioni locali e gli abitanti stessi.

Anche la richiesta di attività sportiva e ricreativa cambia : si tende a cercare sport a diretto contatto con la natura incontaminata : sci d’alpinismo, ciaspolate, arrampicate, ferrate, trekking con le famiglie, percorsi ciclistici, osservazione degli animali selvatici e di flora, workshop o escursioni fotografiche, percorsi storico-culturali tutti accomunati da “ritmi personali o generalmente più lenti “, non più turismo di massa, ma piccoli gruppi guidati da esperti o da guide alpine locali che permettono “una esperienza full immersion”.

Questi cambiamenti li abbiamo già sotto agli occhi, ma è abbastanza certa la previsione che la tendenza andrà intensificandosi molto di più i prossimi anni con le nuove generazioni di “Millennials” e di “Centennials”, giovani che amano viaggiare in modo meno lussuoso e convenzionale ma che ricercano soprattutto nuove esperienze che rendano il viaggio “autentico e indimenticabile”, magari con la possibilità di allontanarsi dalla routine e dallo stress della vita tecnologica.

Inverno foto creata da jcomp - it.freepik.com

Inverno foto creata da jcomp – it.freepik.com

Tutto ciò impone che anche i nostri gestori del turismo dovranno essere pronti a queste novità : millennials e centennials non prenotano le vacanze in agenzia ma online, tramite siti che confrontano e permettono la selezione di offerte specifiche, scegliendo spesso attività ricettive eco-sostenibili : quindi ci dovrà essere un cambiamento tra gli albergatori, ristoratori, guide turistiche, uffici turistici ma anche produttori locali, artigiani etc del nostro territorio al fine di non trovarsi impreparati nel confronto con i grandi gruppi internazionali ed avere più controllo sulle proprie prenotazioni.

Ciò potrebbe permettere di continuare a crescere economicamente mantenendo in vita i paesi, i servizi e coinvolgendo anche le nuove generazioni per bloccare il fenomeno dello spopolamento delle zone montane.

A riguardo del turismo sostenibile DolomitesUnesco sul sito dice :

Non tutti i tipi di turismo sono compatibili con il bene Dolomiti UNESCO. In alcuni casi i flussi di turisti possono diventare dei veri e propri fiumi in piena. Si deve confezionare un modo “dolomitico” di fare turismo, che tenga in considerazione i valori del bene e la possibilità di conservarli per le generazioni future. Vanno dunque ridimensionati e modificati alcuni degli approcci esistenti e vanno introdotte nuove forme di turismo che tengano in considerazione: la delicatezza dei luoghi, gli equilibri e le esigenze delle popolazioni. Il turismo compatibile con le Dolomiti è il turismo sostenibile: ambito che deve essere promosso non solo all’esterno, verso i turisti, ma anche all’interno, fra gli operatori del turismo e la popolazione. Un turismo sostenibile è un turismo che si armonizza con il senso profondo dei luoghi e che aiuta le popolazioni ad esprimersi nelle buone pratiche.

Dolomiti Project Le Reti Funzionali | Promozione del Turismo Sostenibile

Il Covid19 e i periodi di lockdown ci stanno dando tempo, tempo per riflettere, per capire il cambiamento e magari per cogliere le occasioni che il turismo sostenibile e lento potrebbe portare.

Sta a noi, alle nostre comunità e ai nostri enti saperle cogliere.